Storia

Alla scoperta della necropoli “da Stiddra”

In pochi forse sanno che a Carolei, in località Stiddra, è presente una necropoli preellenica (visita con Google Maps – si ringrazia Gianfranco Bilotta) con tombe scavate nella roccia, un posto molto suggestivo, ricco di storia e leggenda. Poco distante dalla necropoli si trova la chiesa della Madonna da Stiddra, eretta a ricordo dello scontro tra Garibaldi e le truppe borboniche.

La necropoli, incredibilmente, è alla mercé di chiunque, un’area rocciosa facilmente accessibile, nel tempo depredata e ancora oggi ricca di ossa che affiorano dal terreno. Tombe rettangolari di varie misure, anche per piccoli corpicini, scavate nella roccia e un tempo coperte con lastre di pietra. Negli anni le sepolture sono state saccheggiate dai tombaroli… si narra di lauti bottini di manufatti, anelli e collane preziose. Alcuni frammenti di cinturoni italici rinvenuti sul posto sono custoditi presso il Museo Civico di Cosenza.

Necropoli di Carolei – Località Stiddra.

 

Necropoli di Carolei – Località Stiddra.

 

Scavi circolari della necropoli di Carolei, molto simili agli scavi rinvenuti nelle tombe visigote della necropoli di Betis, in Spagna.

 

 

Ossa umane rinvenute in una tomba della Necropoli di Carolei.

L’area è talmente suggestiva, che per alcuni studiosi potrebbe custodire le spoglie di un importante personaggio della storia; poco distante dalla necropoli, trova infatti posto una grande croce, venti metri di altezza per dodici di larghezza, scolpita nella roccia di quello che viene denominato Cozzo Rigardi, toponimo che in lingua gotica, guarda caso, significa “posto a cui portare rispetto”. Tanti piccoli tasselli di un mosaico che potrebbe decretare il passaggio del popolo dei visigoti e del leggendario re Alarico proprio per Carolei, dove l’epico “rex” potrebbe addirittura essere stato sepolto.

Tombe visigote molto simili a quelle di Carolei

In giro per il mondo si trovano diverse altre tombe visigote che somigliano in modo incredibile a quelle delle necropoli di Carolei, è il caso, ad esempio, delle tombe rinvenute a Vabres L’Abbaye (in Francia). Risalenti al 5°, 6° e 7° secolo d.C., furono scoperte sulla cresta della collina, lungo il sentiero noto come Chemin de Joncas.

Le tombe visigote rinvenute a Vabres L’Abbaye (in Francia). Tanta la somiglianza con le sepolture della necropoli di Carolei.

 

Altre tombe simili a quelle di Carolei sono state rinvenute nella necropoli di Betis, ai piedi della collina di San Bartolomé (in Spagna). In quest’ultima necropoli, accanto ad alcune tombe, si possono apprezzare cavità circolari, le stesse presenti in alcune sepolture della nostra necropoli, il loro significato è poco chiaro, per alcuni studiosi potrebbero rappresentare canali di drenaggio.

Particolare della necropoli di Betis, lo scavo circolare ricorda molto quello che si trova nei pressi delle tombe della necropoli di Carolei.

 

Ognuno di noi deve avvertire l’obbligo morale di diventare portavoce della storia di Carolei, affinché il nostro paese, con tanta storia che trasuda da ogni sua pietra, possa trovare il suo giusto posto nella Storia, diventando una meta storico-culturale ambita. Tra Rendano, le necropoli, il “Colle degli Eroi”, il magico borgo di Pantanolungo, il Ninfeo di Vadue, Villa Quintieri, le filande… Carolei è un luogo magico in cui la fantasia dei suoi visitatori può e deve trasformarsi in una meravigliosa realtà!

CaroleiReport ringrazia Franco Greco per averci anni fa mostrato e fatto da Cicerone lungo i sentieri di questo posto magico.

 

Mind the gap…
Gianfranco Forlino