Cultura & Società

La memoria della Shoah passa anche per Carolei

Il 10 settembre scorso, a Roma, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, la Fondazione Museo della Shoah, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura ed ASCER della Comunità Ebraica di Roma e con la partecipazione della Facoltà di Scienza della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo, ha presentato la mostra Vedere l’altro, vedere la Shoah.

La rassegna, a cura dello storico e professore universitario Paolo Coen, raccoglie i migliori scatti selezionati in occasione dell’omonimo concorso di fotografia istituito dall’Università della Calabria, la cui sesta edizione (gennaio 2017) è stata sostenuta dal Comune di Carolei e ospitata nella meravigliosa cornice del Parco Storico di Vadue.

Per capirne di più abbiamo intervistato la d.ssa Marilena Condello, presidente de Le Officine dei Colori, associazione di promozione socio-culturale e partner della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria nella realizzazione dell’evento Memorie sul territorio caroleano.

Alla d.ssa Condello abbiamo rivolto alcune domande, la prima a riguardo del concorso fotografico. Ecco cosa ci ha risposto:

“Il concorso fotografico, di respiro internazionale, è stato fortemente sostenuto e voluto dall’Amministrazione guidata dall’ex sindaco Franco Greco. Il medesimo evento, che vorremmo ripetere nel 2018, è stato favorevolmente accolto anche dalla nuova Amministrazione Iannucci, che, tra l’altro, abbiamo incontrato proprio in questi giorni insieme alla d.ssa Alessandra Carelli, membro responsabile della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria.

Da chi è stato patrocinato e supportato l’evento Memorie organizzato a Vadue di Carolei?
“L’evento ha visto il patrocinio del Comune di Carolei, della Provincia di Cosenza, della Regione Calabria, del Comune di Tarsia, della Comunità Ebraica di Napoli, dell’ANPI Sezione di Cosenza, del Circolo Studi Storici Le Calabrie, del Centro RAT (Teatro dell’Acquario), della Rete Near Più vicini-più eguali, dell’Accademia degli Alti Studi Storici e Politici Zaleuco, dell’Istituto Studi Storici, dell’Associazione Prospettive Mediterranee e del Club UNESCO di Cosenza”.

Quando è nata e di cosa si occupa la Rete Universitaria per il Giorno della Memoria?
“La Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, costituitasi nel marzo del 2011, presentata ufficialmente il 24 gennaio 2012 alla Camera dei Deputati dal Presidente Gianfranco Fini, dal Ministro Francesco Profumo e dal Presidente Luciano Violante, nasce con l’intendo di attivare e divulgare negli atenei e istituti scolastici, l’approfondimento, lo studio e l’insegnamento della Shoah; attraverso il Giorno della Memoria e altri progetti affini, la Rete cerca di comunicare le nozioni di base per far fronte a ogni forma di razzismo e antisemitismo, così da favorire la nascita di nuove coscienze giovanili, mosse da un sentimento di cittadinanza partecipata, in grado di favorire la cultura della pluralità, del dialogo e dell’accoglienza, tutelando sia i diritti umani sia quelli civili”.

D.ssa Condello, quali sono stati gli eventi che hanno caratterizzato questo importante progetto nel nostro comune?

“Sul territorio di Carolei, la Rete Universitaria e l’associazione Le Officine dei Colori, di cui sono Presidente, sono state promotrici di alcuni eventi ospitati presso il Parco Storico di Vadue e afferenti la manifestazione culturale Memorie, che Carolei ha ospitato nelle ultime due edizioni e che si spera possa ripetersi anche in quella targata 2018. La celebrazione tenutasi lo scorso anno a Carolei, la prima in Italia ad essersi svolta per l’intera durata di un mese, è stata finanche oggetto di una proposta per uno speciale annullo filatelico. L’evento ha ospitato la collettiva d’arte OMBRE, curata dalla d.ssa Alessandra Carelli e che ha visto partecipare diversi artisti internazionali. Di rilievo anche la mostra fotografica Anime Salve a cura di Elio Carrozza e Luca Daniele, nonché i percorsi didattici realizzati da diverse scuole del comprensorio cosentino, percorsi che hanno visto il coinvolgimento di oltre 600 alunni. Interessanti i convegni promossi e legati al tema stesso Memorie, con la partecipazione di testimoni di prima generazione del grande geno­cidio del Novecento, toccante ad esempio il racconto di Edith Fischhof Gilboa, sopravvissuta al campo di internamento di Ferramonti nel comune di Tarsia.

A far da chiosa alla manifestazione, il concerto per pianoforte del Maestro Pierpaolo Levi, noto musicista e nipote di Primo Levi; con le sue coinvolgenti musiche è riuscito a ricreare l’atmosfera del contesto emotivo-storico dell’epoca in cui prese piede l’atroce disegno nazista”.

Quali sono le sue considerazioni su questo importante progetto che vede protagonista anche il nostro Comune?

“Il mio augurio è che Carolei possa sempre sposare eventi di questo tipo, il cui obiettivo primario è quello di coinvolgere tramite l’arte le nuove generazioni, invitandole a riflettere sulle proprie responsabilità, cercando di creare quell’humus capace di dare vita a scelte consapevoli. Credo fortemente che si possa lavorare per favorire la nascita di nuove generazioni, la cui coscienza etica e perché no, anche politica, possa trovare fondamenta sul valore della vita umana e della democrazia”.

La foto vincitrice del concorso 2017 sostenuto dal Comune di Carolei. Lo sguardo di un uomo rivolto verso l’alto; alle sue spalle il Colosseo Quadrato del periodo fascista. Lo scatto è stato realizzato da Serena Vittorini, giovane fotografa ispirata dalla stretta vicinanza di Gil, suo vicino di casa di origine senegalese.

 

Ringraziamo la d.ssa Marilena Condello per averci reso partecipi di questa importante iniziativa, con l’auspicio che proposte di questo tipo possano sempre trovare terreno fertile nel nostro comune.

Ci piace chiudere questo articolo con una significativa riflessione del professore Paolo Coen:
L’arte ha la capacità di farci vedere delle cose che normalmente non riusciamo a vedere. Vedere l’altro non è semplicemente guardare. Vedendo l’altro oggi vediamo quei valori che sono sottesi alla memoria della Shoah, senza analogismi.”

 

Mind the gap…

 

Gianfranco Forlino